Una cinquantina di fascisti di Casapound fanno irruzione in un locale alle porte di Roma, aggrediscono il pubblico e bloccano il concerto. Chi li manda?
Un redattore musicale va all’Orion di Ciampino a vedere un concerto per scriverne la recensione. E invece ci trova i fascisti di Casapound, che aggrediscono il pubblico e poi costringono il concerto allo stop.
Sono circa una cinquantina, organizzati secondo una precisa logica militare, un gruppo di una ventina circa al centro del locale e gruppetti da cinque intorno più distanti, 3 di loro (uno con la barba, uno molto basso e magrolino e uno più corpulento e con una polo nera) sembrano dare ordini ai militanti, che sono pronti a scattare a comando come i pitbull incattiviti per fare le gare clandestine tra cani.
Durante l’esibizione del gruppo spalla, sono tutti raggruppati dietro e lanciano slogan come “Zippo Libero” oppure “dove sono gli antifascisti?” e vengono subissati dai fischi degli oltre mille presenti. Nel cambio palco guadagnano velocemente le prime file e espongono una bandiera di Casapound, minacciano, e appaiono davvero fuori luogo in mezzo a un pubblico in stragrande maggioranza di giovanissimi che ha solo voglia di divertirsi nella maniera più giusta, nelle loro facce invece la voglia di divertimento non si nota, sono imbronciati, abbrutiti dalle cose che hanno in tasca e dagli ordini che stanno per arrivargli. Durante le prime tre canzoni vedo le seguenti scene: un ragazzo con la maglia verde accerchiato con le mani alzate in segno di resa. Una ragazza di 15 anni che prende un sonoro ceffone. Due bambini di 6 anni portati in un punto più sicuro per vedere il concerto. Poi si ferma anche il gruppo e chiede ai fascisti di uscire, dicendo chiaramente che loro vogliono solo fare musica e che la politica deve restare fuori dal locale.
I fascisti del terzo millennio che sono sotto al palco vengono apostrofati dal cantante di Boston con le parole “FASCIST ASSHOLE” e si alza altissimo il coro FUORI FUORI di tutto il pubblico, stanco di dover guardarsi le spalle, e continuamente intorno per prevedere quando iniziranno le aggressioni.
Il concerto riprende in mezzo alla pista, 5 della sicurezza fanno letteralmente da ombre ai gruppetto centrale, impedendogli di dare fastidio, ma ci sono i gruppetti laterali che fanno da diversivo, e continuamente c’è qualche ragazzo che viene minacciato o spintonato, un paio di volte vedo spuntare un tirapugni in degli assalti fermati in tempo prima che qualcuno si faccia seriamente male, poi la situazione degenera improvvisamente, e quando uno dei capi del manipolo se la vede brutta (qualcuno gli ha appena spaccato un labbro) tira fuori uno spray irritante al pepe e lo spruzza sul pavimento (vedo chiaramente la scena). L’aria diventa subito irrespirabile, il gruppo incazzatissimo va nei camerini, e tutti escono dalle molte e ben visibili uscite di sicurezza. Qualche ragazza, probabilmente per problemi d’asma o d’allergia, rimane intossicata. E mentre guadagno l’uscita vedo arrivare i Carabinieri in assetto anti sommossa. La caserma è a 50 metri dal locale e le forze dell’ordine sono state chiamate prima del concerto, quando l’organizzazione ha visto arrivare gli energumeni.
E’ in questo modo che i fascisti di Casapound pensavano di partecipare al concerto di un gruppo di cui si dichiarano fan? Tempo libero casualmente degenerato oppure preventivata e organizzata aggressione? Chi li manda? Verranno anche questa volta protetti politicamente dall’assurdo governo di questa città e da quella stampa che etichetta le aggressioni fasciste ogni volta come risse o eccessi da bulli?
Risponderanno a queste domande con … “Ma allora le foibe?” o almeno questa volta avranno argomentazioni? Ma non sarà anche per questa assenza di argomentazioni che nessuno vuole dialogare con loro? Non sarà che parlare con gli stupidi si finisce per diventare stupidi? E che la violenza ancora una volta va combattuta con l’informazione. Con le testimonianze dirette. Con i redattori musicali che questa volta di musica proprio non riescono a parlare.