PRESIDIO ANTIFASCISTA sabato 29 settembre ore 16.00 – Giardino Renata Viganò (Via degli Ortolani angolo via Firenze)

UNA RESISTENZA DIMENTICATA E OFFESA

 “La cosa più importante nelle azioni della mia vita è stata la Resistenza”: sono le parole con cui la scrittrice Renata Viganò, ricorda la sua esperienza nella lotta partigiana in Romagna e nelle valli di Comacchio come infermiera-staffetta e collaboratrice della stampa clandestina.

A Renata è intitolato il giardino pubblico, sito dove la via degli Ortolani si immette nella rotatoria Paracadutisti Folgore, e, all’interno dello stesso giardino è presente un monumento spoglio, disadorno e dimenticato dedicato alle Donne Partigiane tutte.

 È un monumento dimenticato, dimenticato innanzitutto da chi dovrebbe ricordare. Da parecchi anni non viene nemmeno più deposta la corona del 25 aprile. Non è un caso che sia un monumento dedicato alle Donne Partigiane ad essere caduto nell’oblio; il ruolo femminile all’interno della Resistenza non è mai stato adeguatamente riconosciuto, nemmeno dalla storiografia ufficiale. La Resistenza delle donne è stata definita una Resistenza “taciuta”. In questo caso diventa addirittura “dimenticata” e “offesa”. “Dimenticata” perché nessuno più si prende cura del monumento dedicato alle donne che hanno combattuto per la libertà dal nazifascismo. “Offesa” perché la rotatoria sita a pochi metri dal Giardino Renata Viganò è stata intitolata ai “fascistissimi” Paracadutisti della Folgore, successori diretti dei “Fanti dell’aria Libici” fortemente voluti da Italo Balbo, che, sul loro sito internet, ammettono di costituire “una delle unità militari più temute e rispettate del pianeta”.

Da un lato chi ha lottato per la Liberazione, dall’altro chi si rende ancora oggi protagonista delle azioni di guerra a cui il nostro Paese partecipa, con buona pace dell’art.11 di quella Costituzione nata dalla Resistenza, con l’obiettivo dichiarato di esportare la democrazia con l’utilizzo di armi da guerra…

 È vergognoso che, in una città Medaglia d’Oro della Resistenza, con una serie di amministrazioni comunali che si professano di centro-sinistra, si assistano a contraddizioni di questo genere, contraddizioni che, a volte, come in questo caso, cadono nell’offesa della memoria di coloro che hanno lottato o che hanno contribuito, in modi diversi, alla Resistenza contro l’oppressore nazifascista, per un futuro di pace ed eguaglianza.

 In questo clima non stupisce affatto che ad Affile, nel romano, sia stato edificato un mausoleo intitolato al generale fascista Rodolfo Graziani, criminale di guerra, e che,

 a Bologna, abbia aperto indisturbata, in via Malvolta 16/d – Quartiere Murri – la sede locale dell’associazione fascista CasaPound, interprete di quella cultura di morte, violenza, razzismo, sessimo, xenofobia, incarnata perfettamente dagli stessi Paracadutisti della Folgore e che noi vogliamo vinta per sempre dalla lotta partigiana.

 PRESIDIO ANTIFASCISTA sabato 29 settembre ore 16.00 – Giardino Renata Viganò (Via degli Ortolani angolo Via Firenze)

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2 Responses to PRESIDIO ANTIFASCISTA sabato 29 settembre ore 16.00 – Giardino Renata Viganò (Via degli Ortolani angolo via Firenze)

  1. Antifascisti Murri says:

    Grazie mille del commento ed è sempre utile e positivo aprire una discussione.
    Non mettiamo in dubbio quanto fatto da alcuni esponenti della folgore dopo l’armistizio. Sta di fatto però che essi sono i diretti eredi dei Fanti dell’aria Libici fortemente voluti da Italo Balbo nel 1938, per cui le loro origini sono abbastanza chiare. Comunque nel nostro volantino ci volevamo riferire prettamente a ciò che è diventata la folgore adesso, un gruppo di fascisti esaltati che pretendono di “portare la pace” con le armi in vaire parti del mondo.

  2. lucy says:

    Sicuramente non simpatici, quelli che voi chiamate fascistissimi paracadutisti della folgore erano all’indomani dell’armistizio, fra i corpi che si mantennero fedeli al governo italiano e schierati contro gli occupanti tedeschi e fascisti. Erano fra le truppe che parteciparono alla liberazione di Bologna, percorrendo la via emilia ponente da San Lazzaro dopo i polacchi, che avevano fatto fuori gli ultimi occupanti sfuggiti ai partigiani.
    Hanno comunque partecipato alla guerra in montagna per tutto l’inverno. Mi sembra venissero dalla romagna con i polacchi e gli inglesi, dopo aver risalito la costa adriatica (all’armistizio si trovavano in montenegro).

    Insomma non è poi così strano che ci sia una rotonda intitolata a loro proprio lì.
    Per quanto oggi sia un corpo fra i più fasci dell’esercito, e di un esercito composto di soli volontari, non è sempre stato così. Mio zio era fra loro, posso assicurare che non aveva buon cuore per i nazifascisti, pur essendo di destra, e così i suoi ex-commilitoni. Alcuni sono ancora vivi e stanno a Bologna, vi consiglio di farci quattro chiacchere, se ne avrete la possibilità. E’ un punto di vista sulla liberazione, anche se discutibile, sicuramente importante e un po’ dimenticato dalle realtà antifasciste contemporanee.
    In piazza Nettuno, su palazzo re Enzo c’è una lapide dedicata a loro.

    Detto questo,
    tenevo solo a fare questa precisazione, il presidio mi sembra assolutamente giusto e giustificato, sono assolutamente d’accordo sul fatto che la lotta delle donne partigiane è stata insabbiata e dimenticata, così come tutte le lotte delle donne in Italia, almeno fino al ’68, del resto.

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