Alcuni mesi fa i fascisti di Casa Pound hanno aperto una loro sede in via Malvolta 16/d, nel quartiere Murri a Bologna, di nascosto, dietro la copertura di una fantomatica associazione culturale, dal nome sinistro: “Sole e acciaio”.
Come residenti nel quartiere abbiamo sentito
l’esigenza di tenere monitorate le loro attività, come prima forma di
autodifesa. Pur proveniendo da esperienze e realtà diverse siamo oggi
uniti dall’ideale antifascista e da una necessità non rimandabile:
togliere qualsiasi agibilità alla propaganda dei fascisti e chiudere la
sede di via Malvolta 16/d.
I cosiddetti fascisti del terzo millennio (come si definiscono
pubblicamente) utilizzano le armi del mimetismo che hanno ereditato dai
loro “padri” di Terza Posizione e mostrano un volto affabile e giovanile
per cercare di imbonirci. Nella loro demagogia vogliono rifarsi a un
supposto “fascismo delle origini”, venato di vitalismo e irrazionalismo,
vicino a D’Annunzio, Fiume e al “diciannovismo” (dal 1919, anno di
fondazione dei fasci di combattimento).
Dietro c’è la violenza squadrista: bastonate agli studenti che
protestavano contro la controriforma Gelmini nel 2008 a Piazza Navona,
coltellate ai gay e agli “alternativi”, infinite aggressioni a compagni
o semplici dissidenti su e giù per l’Italia, fino all’assassinio: nel
dicembre 2011 un militante di Casa Pound, Gianluca Casseri, spara a
bruciapelo ad alcuni venditori ambulanti senegalesi, a Firenze; ne
ammazza due e ferisce altri tre, in quella che è una vera e propria
esecuzione razzista.
Questi sono i pericoli. Per contrastare tutto ciò abbiamo iniziato
un’attività pubblica nel quartiere e nella città: con regolari
volantinaggi e affissioni, e attuando due iniziative simboliche,
intitolando una rotatoria all’antifascista Emilio Bassi e dando vita a
un presidio partecipato di fronte alla targa che ricorda il ruolo delle
donne antifasciste nella Resistenza, presso il parco Renata Viganò,
opera sfregiata con un fascio littorio la notte subito precedente alla
nostra iniziativa.
Noi crediamo anche che i veri nemici siano i padroni, gli speculatori e
tutti quegli apparati statali e sovrastatali che ci stanno facendo
pagare con lacrime e sangue una crisi finanziaria di cui hanno
l’esclusiva responsabilità., per questo ci siamo dati tre parole
d’ordine: internazionalismo, libertà e giustizia sociale. Questi sono i
nostri valori.
I fascisti di via Malvolta costituiscono un ostacolo nell’affermazione
di questi valori perché sono, come tutti i loro camerati, a fianco dei
padroni contro i lavoratori e al fianco della polizia contro chiunque si
ribelli a un ordine ingiusto. Lo dimostra ad esempio il recente appoggio
di Casa Pound alle politiche del padrone dell’Ilva di Taranto Riva, noto
sfruttatore ed affamatore, assassino inquinatore di una popolazione e
del suo intero territorio.
La nostra netta percezione oggi è che i fascisti di via Malvolta tentino
di allargare la propria sfera d’azione: adesivi, scritte, manifesti,
aperitivi sul marciapiede, una sede aperta diversi giorni a settimana e
la prima iniziativa pubblica il 13 ottobre scorso, conclusasi lungo la
strada al grido di “Duce Duce”, sotto l’occhio protettivo carabinieri.
Tutto ciò è ostacolato spontaneamente dalla gente del quartiere che
rimuove gli adesivi, copre le scritte, appende striscioni antifascisti e
si riprende le strade (come è avvenuto lo stesso 13 ottobre), ma avviene
anche nel silenzio assordante delle istituzioni, dal quartiere al
comune.
Noi non resteremo a guardare: l’attività spontanea degli abitanti del
quartiere merita l’appoggio di tutti-e. Proponiamo quindi alle donne e
agli uomini liberi, e alle loro associazioni, una manifestazione,
popolare e determinata, nel pomeriggio di sabato 24 novembre.
Sabato 24 novembre manifestazione ore 15 piazza Carducci
Chiudiamo le sedi dei fascisti! Chiudiamo Casa Pound!