Ieri, 06/06/2012, è morto Ray Bradbury. Uno dei più grandi romanzieri contemporanei, capace di far amare la fantascienza anche a chi difficilmente la digerisce.
Fahrenheit 451 è sicuramente il suo romanzo di più grande successo. Ed è un romanzo chiaramente antifascista. E’ un romanzo che dà voce a chi lotta per trovare il proprio posto in una società reazionaria. I nazisti bruciavano i libri e le biblioteche. Nel libro il compito dei pompieri è dare fuoco ai libri. Montag svolge il suo lavoro in maniera alienata, fino a quando non incontra una donna sconosciuta e, per lui, inizia la scoperta di un mondo diverso da quello in cui è sempre vissuto.
È francamente ridicolo, alla luce della struttura del romanzo e dei suoi contenuti, alla luce del ruolo fondamentalmente anarchico di Montag, che i membri di CasaPound si definiscano “i veri figli di Montag”.
Ray Bradbury era un anarchico (e come lui Montag, che non appena trova la via d’uscita dalla società reazionaria e fascista ne approfitta, abbandonando il proprio lavoro alienante) come si può intuire da numerosissime su dichiarazioni sui più disparati temi della vita. Era un non-violento. Esattamente l’opposto di CasaPound, che non più tardi ieri ha attaccato con violenza un pacifico concerto in un locale romano.
Passiamo in analisi alcune di queste dichiarazioni.
Nel 2010 ad un giornalista del Paris Review che gli chiedeva che cosa fosse la fantascienza rispose: “Non appena hai un’idea che possa cambiare una piccola parte del mondo, tu stai scrivendo fantascienza. È sempre l’arte del possibile, mai dell’impossibile”. Questa frase non ricorda tanto il “Siamo realisti, esigiamo l’impossibile” di Ernesto “Che” Guevara? A me sembra di sì.
Sempre nel 2010, in un’intervista concessa al Time sul tema della politica Ray Bradbury rispose con una frase molto anarchica: “Non credo nei governi. Odio la politica. Sono contro di essa. E spero che una volta ciò accada, che si possa distruggere parte del nostro governo, ed il prossimo anno distruggerne ancora di più. Meno governo, più felice io sarò”. Quanto c’è di fascismo in questa frase? Nulla. C’è tanto, ma veramente tanto di anarchia.
Nella stessa intervista del Time Ray Bradbury tocca anche il tema “Dio” in maniera, ancora una volta, rivoluzionaria: “La mia religione comprende tutte le religioni. Io credo in Dio, io credo nell’universo. Io credo che tu sei dio, io credo che io sono dio; io credo che la terra è dio e l’universo è dio. Siamo tutti dio”. Questa dichiarazione, impregnata dei concetti di uguaglianza e fraternità, fa il paio con l’altra, rilasciata da Ray Bradbury alla CNN sempre nel 2010, riguardo al tema dell’amore: “Al centro della regione c’è l’amore…ti amo e ti perdono. Io sono come te, tu sei come me. Amo tutte le persone. Amo il mondo. Amo la creazione…Tutto nella nostra vita dovrebbe essere basato sull’amore”.
Quanto condividono queste dichiarazioni coloro che si proclamano “figli di Montag”? Io direi niente. Bradbury, in queste sue parole, non lascia adito a dubbi: io sono come te, tu sei come me, non mi interessa se bianco, nero o giallo, uomo, donna o transessuale, gay o etero. E allo stesso modo, queste persone, stando sempre alle parole di Bradbury, sono tutte dio.
Scusateci, ma i “figli di Montag”, se proprio c’è qualcuno, siamo noi, noi che lottiamo contro il fascismo in tutte le sue forme, in quanto ideale di violenza, distruzione e morte.
La nostra vita è basata sull’amore, esattamente come quella di Montag, la vostra sull’odio.