Alcune considerazioni sul quartiere Murri e la città, sui rigurgiti neofascisti e sulla mobilitazione popolare per la chiusura della sede di Casa Pound.

Nei primi mesi del 2012 il partito fascista Casa Pound apre di soppiatto
una propria sede in via Malvolta 16D, dietro il nome di Associazione
Sole e Acciaio. Casa Pound è conosciuta da tempo in tutto il territorio
italiano per le proprie azioni violente. Solo nel corso degli ultimi due
anni sono state decine le aggressioni, dal Lazio all'Abruzzo, dalla
Toscana al Trentino, dall'Emilia alla Lombardia, dalle Marche alla
Campania. Nel dicembre 2011 Ganluca Casseri militante della sede di Casa
Pound di Firenze prende il fucile e spara sui venditori ambulanti dei
mercati rionali ammazzando due lavoratori senegalesi e ferendone tre.
Questa è Casa Pound, al di là delle parole opportunistiche che usano i
loro leader, al di là dei tentativi di presentarsi come “brave persone”
in vista delle prossime elezioni politiche.

Poco dopo l'apertura della sede di Casa Pound in via Malvolta, diversi
residenti del quartiere si sono mobilitati e hanno dato vita a
iniziative di informazione rivolte alla cittadinanza e agli abitanti.
Sabato 24 novembre più di mille persone hanno attraversato il quartiere
per oltre tre ore: via Mazzini era strapiena, da piazza Trento e Trieste
all'incrocio con via Palagi, di donne e uomini che, in nome di valori
quali l'internazionalismo, la libertà e la giustizia sociale, nonché la
sicurezza di tutti, hanno espresso la propria ferma volontà: la sede di
via Malvolta deve chiudere subito!

Di fronte a tutto ciò la giunta non ha espresso nemmeno una parola e
così l'ANPI. Strano perché il quattro febbraio 2011 in piena campagna
elettorale il sindaco aveva affermato, riferendosi a una sede di Casa
Pound in via Guerrazzi (chiusa ancora prima di aprire grazie a una vasta
mobilitazione antifascista): “Non vedo con piacere che si apra una
struttura di questo tipo [...]non c’è la libertà di opinione sul
fascismo e sulla negazione dei campi di concentramento. Non c’è e non ci
può essere. Mi auguro non sia questa l’intenzione di Casa Pound, perché
se c’è un’intenzione di questo tipo non ha cittadinanza a
Bologna” (http://radio.rcdc.it/archives/anche-merola-si-schiera-contro-casapound-restare-vigili-70904/)

Perché oggi Merola mette la testa sotto la sabbia e fa finta di non
vedere né sapere?

E perché l'ANPI si trincera anch'essa dietro al proprio silenzio quando
numerose sezioni in tutto il nord Italia (Milano, Trento, Cuneo, Reggio
Emilia, Casalgrande, Brescia ecc.) si sono espresse chiaramente contro
Casa Pound e hanno appoggiato le mobilitazioni antifasciste nate dalla
gente comune? Virginio Merola e l'ANPI vogliono forse offendere la
memoria dei nostri nonni e degli antifascisti tutti, o sono solo degli
inetti?

Noi, abitanti antifascisti del quartiere Murri facciamo appello ai
residenti della zona affinché si uniscano a noi nell'esprimere la
propria indignazione nei confronti della sede di via Malvolta. 

Noi siamo convinti infatti che tale sede rappresenti una minaccia e un
pericolo per l'incolumità fisica di tutti. Non solo: noi sappiamo che,
oggi come ai tempi di Mussolini i fascisti, del secondo e del terzo
millennio (come si definiscono i militanti di Casa Pound), sono
schierati con i settori più reazionari e oscurantisti della società. 

Noi non vogliamo più vedere i fascisti in quartiere, né da altre parti
della città, perché siamo irrimediabilmente altro da loro: noi siamo
infatti al fianco di coloro che si battono oggi per il diritto a un
lavoro dignitoso, a una scuola per tutti, a una sanità pubblica,
gratuita ed efficiente, che lottano per abolire una legislazione
razzista nei confronti degli immigrati, per fermare la devastazione del
territorio. Queste lotte, cui ci dedichiamo quotidianamente, non possono
evidentemente coesistere con una sede neofascista in quartiere. Chiunque
si trovi d'accordo con queste parole è pertanto benvenuto a unirsi a noi
nella campagna per chiudere la sede di via Malvolta 16D. Ci troviamo in
riunione ogni martedì alle ore 18 presso la biblioteca del centro
sociale della Lunetta Gamberini.

Coordinamento Antifascista Murri
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