INTITOLARE LA SALA CONSILIARE DEL QUARTIERE SANTO STEFANO A RACHELE MUSSOLINI? NO!

Martedì 26 febbraio il Consiglio di Quartiere Santo Stefano aveva
tra i punti all'ordine del giorno quello del consigliere Laganà (PdL),
per l'intitolazione di una sala pubblica a Rachele Mussolini.
La risposta del quartiere ha dimostrato ancora una volta che questo
tipo di provocazioni non sono tollerate: decine di antifascisti e
antifasciste hanno infatti interrotto il Consiglio di Quartiere,
srotolando lo striscione di Bologna Antifascista e leggendo il
comunicato divulgato dal Coordinamento Antifascista Murri. Il punto
all'ordine del giorno non è passato. Gli abitanti di Santo Stefano,
attivi negli spazi sociali che costituiscono il tessuto vivo e attivo
del quartiere, ribadiscono con determinazione che, nonostante la
maggioranza di destra nel Consiglio dia continuamente agibilità ai
fascisti, l'antifascismo non è negoziabile e non si delega, ma è pratica
di agire quotidiana. In un quartiere che vede, col silenzio complice
delle istituzioni, la presenza di una sede dei fascisti di CasaPound - a
cui ha risposto l'importante mobilitazione antifascista del 24 novembre
2012 - e parallelamente l'istanza di sgombero di una realtà antagonista
dalla storia  pluriennale come Atlantide, l'azione antifascista non è
solo difesa della memoria e resistenza contro i rigurgiti nazifascisti,
ma è immediatamente affermazione di un modo di vivere Altro, solidale,
antisessista, antirazzista.

Lunga vita agli spazi sociali!
Sgomberiamo i fascisti dal consiglio comunale!
Chiudiamo le sedi dei fascisti!

Quartiere Santo Stefano Antifascista
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